A proposito della Longitudine
Occorre sfatare alcune affermazioni che si continuano a ripetere sulla storia della navigazione. Ad esempio occorre segnalare che già i Romani conoscevano l’America (si veda il libro di Elio Cadelo “Quando i Romani andavano in America” (2009), ma anche i Cartaginesi andavano in America. Anche i Templari conoscevano l’America, come dimostrato dal libro di Umberto Bartocci “America rotta templare” (1995) e dal successivo suo lavoro “Una rotta templare alle origini del mondo moderno” (2006). Un altro libro rafforza queste tesi, scitto da Lucio Russo, a titolo “L’America dimenticata” (2013). Si noti che a Roma, negli “Annali” di Quinto Ennio (239-169 a.C.) si spiegava come la Terra fosse rotonda, cosa già affermata nella Bibbia. Sia il Bartocci sia il Russo sono docenti universitari di Storia della Scienza, mentre Cadelo è un giornalista scientifico della RAI. Nel mio libro “Lunigiana e rotta atlantica dei Templari”(2014-2016), sostengo la ricerca attraverso simbologie che ho trovato in Lunigiana e in America del Sud e che spiegano come il “Secretum Templi” fu proprio la rotta dell’argento (da cui poi il nome dell’Argentina). Non soltanto in Lunigiana e in Garfagnana è rappresentata la simbologia del mais, ma esiste anche una pergamena del 1257, della Diocesi di Acri (Palestina) in cui si narra come il mais venisse già coltivato. La cabossa del cacao intera è rappresentata nella chiesa di San Tommaso Becket a Caramanico Terme, mentre la cabossa aperta che mostra i grani si rinviene, oltre che in Caramanico, anche in Sovana e Tuscania. Ciò premesso, forse sarà più facile accettare che già Colombo conoscesse il calcolo della longitudine, dopo averne rubato il segreto al Centro di Sagres (Portogallo). È noto che il Re del Portogallo fosse un Templare, che non volle ubbidire alla richiesta di chiudere l’Ordine del Tempio, ma che, seduta stante, ne cambiò il nome in “Ordo do Cristo”, mantenendone in vita tutte le istituzioni. Fra queste vi era a Sagres un Centro di Cultura Nautica, in cui si erano riuniti studiosi di astronomia sia cristiani, sia ebrei, sia musulmani, i quali effettuavano attività di studio segreta. Questo centro era stato fondato nel 1416 dall’Infante Enrico, duca di Viseu. È molto probabile che siano arrivate in questo luogo di studio, in maniera clandestina, carte geografiche e documenti provenienti dalla grandi biblioteche di Alessandria, di Atene, di Pergamo e di Antiochia. Di questo centro era socio anche Bartolomeo Perestrello, padre della moglie di Colombo. Il periodo di frequentazione del Portogallo, da parte di Colombo, va dal 1476 al 1484, e proprio nel 1484 Colombo deve fuggire precipitosamente dal Portogallo. Avvenne infatti un fatto tragico. Il Re Giovanni II pugnalò a morte il Gran Maestro pro-tempore dell’Ordo di Cristo, per aver violato un grande segreto. Appare chiaro che Colombo riuscì ad impadronirsi del segreto del calcolo della longitudine. Infatti Colombò, quando partì per il viaggio che dette origine al mondo moderno, imbarcò tre marinai, con l’ordine assoluto di dedicarsi alla rotazione delle clessidre. Perché? Perché egli doveva sempre conoscere l’ora del porto di partenza. Chi conosce il concetto di longitudine non avrà problemi ad accettare questa spiegazione. Il Re Sole fece mandare in prigione il grande armatore francese Fouquet (e gettò via la chiave), perché le sue navi non si perdevano mai. Fouquet non volle rivelare il segreto del calcolo della longitudine. Egli sacrificò se stesso, ma la ricchezza della sua famiglia non sarebbe venuta meno.