A PROPOSITO DEI COLORI DEL MARE…
Trascrivo impressioni da scritti di personaggi che hanno frequentato il Golfo dei Poeti, l’antico “Portus Lunae”, base navale dei Romani per le grandi spedizioni che richiedevano l’assembramento di centinaia di navi e di decine di migliaia di uomini (ad esempio la Seconda Guerra Punica)
DAVID HERBERT LAWRENCE - LETTERE
Oggi abbiamo avuto un grande pic-nic in alto, a vedere le montagne di Carrara, e la piatta valle della Magra, e la costa del mare sconfinata e rotonda in una curva che fa si che il mio sangue scorra con delizia, con un movimento circolare impetuoso, e che sembra salga in alto verso il cielo vaporoso con minuscoli sparpagliamenti di villaggi, come manciate di conchiglie composte sulla spiaggia, a destra oltre Viareggio.
Io non potrei descriverti come io potei saltare in alto nell’aria, è così piacevole.
Io desidero ora muovermi, andare verso sud, andare negli Appennini, attraverso quei villaggi che si vedono appollaiati in alto, dall’altra parte della valle.
MAX WEBER – IMPRESSIONI CROMATICHE TRATTE DALLE LETTERE
…il viaggio in diligenza ieri, verso Sarzana, attraverso infiniti uliveti che ricoprono tutto, fino alla grande baia della pianura del Magra, nel vecchio paese sperduto tranne una chiesa di marmo, bella, gotica, all’interno non v’è nulla vedere , ma la veduta delle Alpi Apuane coperte di neve (che io vidi ergersi, tempo fa con mia madre da Fiesole, da destra a nord come una chiusura al disopra di campi di more, vigneti, orti di verdure e campi di grano) è meravigliosa.
Poi in carrozza lungo la foce del Magra e in battello intorno al promontorio e ritorno. Verso le 4 ero di nuovo qui. Il mare sarebbe stato per te forse troppo mosso, ma le creste delle onde bianco-verdognole, nel loro eterno incalzarsi, e respingersi nel mare, cupamente coperto, erano ancora più belle e in seguito, all’ingresso della variopinta flotta peschereccia con tutte le sue vele rosse, gialle, ecc. grazioso, laddove dietro stanno i colossi delle navi da guerra uniformemente neri.
…è scirocco, pioggia a scrosci, di quando in quando il sole frammezzo, ora fiacco, ora freddo. Si è quasi legati alla camicia, per la sporcizia pazzesca. Le onde sbattono fin qui nel porto più interno fin nella strada, i vapori beccheggiano con violenza, e le navi da guerra giacciono profondamente internate nel porto dell’Arsenale di La Spezia. Bel mare verde, disseminato di creste. Tutte le montagne così vicine da poterle afferrare. Tutti i colori cangianti nel verdognolo.
…oggi qui c’è di nuovo uno scirocco selvaggio; verde, giallo, violetto ed azzurro cupo che si dominano a vicenda, ed il mare si scaglia nel porto come impazzito.
VIRGINIA WOOLF – LETTERE
Pisa, 12 maggio 1933
Lerici è calda e azzurra…Lerici dà il tocco della perfezione al golfo, al mare calmo e ai verdi velieri e alle isole e ai lumi notturni rossi e gialli che scintillano e svaniscono…..
Certamente Shelley scelse meglio di Max Beerbohm (che ebbe casa a Rapallo). Egli scelse un porto, una baia; e la sua casa con una terrazza nella quale Mary riposava, che da sul mare. Barche a vela inclinate arrivavano questa mattina – una ventosa piccola città, di case alte, mediterranee, pitturate dei colori rosa e gialli, non credo mai cambiati, piena di spruzzi di onde, molto aperta al mare e la più solitaria casa posta proprio di fronte alla traversia del mare. Penso che Shelley facesse i bagni di mare e passeggiasse e si sedesse sulla spiaggia; e Mary ed i signori Williams prendessero il caffè sulla terrazza. Oso dire che gli abiti e la gente fossero dello stesso stampo. Ad ogni modo penso che abbia trovato nella sua via una casa da grandi uomini.
Quale è la parola per dire la pienezza del mare?
The Diary of Virginia Woolf - Edited by Anne Olivier Bell
London - Harcourt Brace Janovich, 1977-1984
Lerici, 18 maggio 1933
Sono qui seduta, presso una finestra, presso un balcone, nella baia ove Shelley annegò, credo 113 anni fa, in una giornata calda come questa – che veramente potrei descrivere, ma come descrivere le colline, le piccole case rosa, gialle, bianche, e un verace, non è finzione, mare bruno porpora, che non fa onde, come il mare che io descrissi [The Waves] ma ora sussurrante un fremito continuo, come quello che esce da un campo di grano o dal sedere di un cavallo da corsa!
DAVID HERBERT LAWRENCE - LETTERE
Oggi abbiamo avuto un grande pic-nic in alto, a vedere le montagne di Carrara, e la piatta valle della Magra, e la costa del mare sconfinata e rotonda in una curva che fa si che il mio sangue scorra con delizia, con un movimento circolare impetuoso, e che sembra salga in alto verso il cielo vaporoso con minuscoli sparpagliamenti di villaggi, come manciate di conchiglie composte sulla spiaggia, a destra oltre Viareggio.
Io non potrei descriverti come io potei saltare in alto nell’aria, è così piacevole.
Io desidero ora muovermi, andare verso sud, andare negli Appennini, attraverso quei villaggi che si vedono appollaiati in alto, dall’altra parte della valle.
MAX WEBER – IMPRESSIONI CROMATICHE TRATTE DALLE LETTERE
…il viaggio in diligenza ieri, verso Sarzana, attraverso infiniti uliveti che ricoprono tutto, fino alla grande baia della pianura del Magra, nel vecchio paese sperduto tranne una chiesa di marmo, bella, gotica, all’interno non v’è nulla vedere , ma la veduta delle Alpi Apuane coperte di neve (che io vidi ergersi, tempo fa con mia madre da Fiesole, da destra a nord come una chiusura al disopra di campi di more, vigneti, orti di verdure e campi di grano) è meravigliosa.
Poi in carrozza lungo la foce del Magra e in battello intorno al promontorio e ritorno. Verso le 4 ero di nuovo qui. Il mare sarebbe stato per te forse troppo mosso, ma le creste delle onde bianco-verdognole, nel loro eterno incalzarsi, e respingersi nel mare, cupamente coperto, erano ancora più belle e in seguito, all’ingresso della variopinta flotta peschereccia con tutte le sue vele rosse, gialle, ecc. grazioso, laddove dietro stanno i colossi delle navi da guerra uniformemente neri.
…è scirocco, pioggia a scrosci, di quando in quando il sole frammezzo, ora fiacco, ora freddo. Si è quasi legati alla camicia, per la sporcizia pazzesca. Le onde sbattono fin qui nel porto più interno fin nella strada, i vapori beccheggiano con violenza, e le navi da guerra giacciono profondamente internate nel porto dell’Arsenale di La Spezia. Bel mare verde, disseminato di creste. Tutte le montagne così vicine da poterle afferrare. Tutti i colori cangianti nel verdognolo.
…oggi qui c’è di nuovo uno scirocco selvaggio; verde, giallo, violetto ed azzurro cupo che si dominano a vicenda, ed il mare si scaglia nel porto come impazzito.
VIRGINIA WOOLF – LETTERE
Pisa, 12 maggio 1933
Lerici è calda e azzurra…Lerici dà il tocco della perfezione al golfo, al mare calmo e ai verdi velieri e alle isole e ai lumi notturni rossi e gialli che scintillano e svaniscono…..
Certamente Shelley scelse meglio di Max Beerbohm (che ebbe casa a Rapallo). Egli scelse un porto, una baia; e la sua casa con una terrazza nella quale Mary riposava, che da sul mare. Barche a vela inclinate arrivavano questa mattina – una ventosa piccola città, di case alte, mediterranee, pitturate dei colori rosa e gialli, non credo mai cambiati, piena di spruzzi di onde, molto aperta al mare e la più solitaria casa posta proprio di fronte alla traversia del mare. Penso che Shelley facesse i bagni di mare e passeggiasse e si sedesse sulla spiaggia; e Mary ed i signori Williams prendessero il caffè sulla terrazza. Oso dire che gli abiti e la gente fossero dello stesso stampo. Ad ogni modo penso che abbia trovato nella sua via una casa da grandi uomini.
Quale è la parola per dire la pienezza del mare?
The Diary of Virginia Woolf - Edited by Anne Olivier Bell
London - Harcourt Brace Janovich, 1977-1984
Lerici, 18 maggio 1933
Sono qui seduta, presso una finestra, presso un balcone, nella baia ove Shelley annegò, credo 113 anni fa, in una giornata calda come questa – che veramente potrei descrivere, ma come descrivere le colline, le piccole case rosa, gialle, bianche, e un verace, non è finzione, mare bruno porpora, che non fa onde, come il mare che io descrissi [The Waves] ma ora sussurrante un fremito continuo, come quello che esce da un campo di grano o dal sedere di un cavallo da corsa!